Negli ultimi mesi sono arrivate modifiche significative che ridefiniscono il funzionamento delle graduatorie e le possibilità di assunzione nella pubblica amministrazione. Le novità riguardano in particolare la durata delle graduatorie, le modalità di assunzione, e un nuovo limite per gli “idonei non vincitori”.
📌 Cosa cambia
- Graduatorie valide per 3 anni per gli enti locali — Con la riforma attuata a partire dal 2025, le graduatorie dei concorsi banditi per gli enti locali passano da 2 a 3 anni di validità. Questo significa che chi risulta idoneo può essere chiamato per un’assunzione anche a distanza di anni dal concorso.
- Più flessibilità per assunzioni e mobilità — Le amministrazioni, diverse da quella che ha bandito il concorso, possono utilizzare graduatorie già esistenti per assumere personale con lo stesso profilo, favorendo più rapidità e razionalizzazione del reclutamento (sulla falsariga delle c.d. Manifestazioni di interesse).
- Stop al limite fino al 2025 — Per le graduatorie approvate nel 2024 e 2025 (o concorsi banditi entro il 31 dicembre 2025), non si applica il vecchio limite sul numero di idonei non vincitori. Ciò significa che in questi anni le graduatorie possono essere più lunghe del solito, aumentando le chance di chiamata anche per chi non è risultato vincitore.
⚠️ E dal 2026? Torna il tetto per gli “idonei”
Dal 1° gennaio 2026 riprenderà pienamente vigore la cosiddetta norma “taglia idonei”: le graduatorie non potranno più ospitare un numero illimitato di idonei, ma solo un numero massimo pari al 20% dei posti messi a concorso.
In pratica: se un concorso prevedeva 100 posti, dopo l’assegnazione ai vincitori, potranno risultare “idonei utili in graduatoria” solo altri 20 candidati, anche se molti più hanno superato le prove. Tutti gli altri — pur avendo ottenuto un punteggio sufficiente — non potranno più essere considerati in graduatoria utile.
Questo comporta:
- graduatorie più corte e selettive;
- minori possibilità di “scorrimento” per chi non è tra i primi posti;
- maggiore importanza di ottenere un buon punteggio fin da subito.
🎯 Cosa significa per chi farà i concorsi
- Se parteciperai a un concorso bandito entro il 2025 → potresti avere ancora buone chance di essere chiamato anche se non risulti vincitore subito, grazie alla sospensione del limite per gli idonei.
- Se il bando arriverà dal 2026 in poi → la competizione sarà più dura, conviene puntare a una posizione alta in graduatoria: fuori dal “top 20% idonei”, è difficile sperare di essere preso.
- Per chi è già in graduatoria: verificate quando è stato approvato il concorso e se rientra nella “vecchia” o “nuova” normativa — questo farà la differenza sulle prospettive future.
Una riforma che punta a efficienza… ma che cambia l’equazione per i candidati
Le modifiche al sistema di reclutamento e graduatorie nascono con l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione: graduatorie più snelle, assunzioni più rapide, mobilità agevolata e utilizzo più flessibile del “bacino” di idonei. Questo può essere positivo per le amministrazioni, ma per i candidati significa meno margine di “scorrimento” nel tempo e maggiore competizione. In particolare, la “taglia idonei” impone una soglia e rende fondamentale distinguersi già al primo turno.

