Ricorso al TAR Sicilia per annullare il Concorso dei Centri per l’Impiego. Tutti i dettagli

Rischio annullamento per il Concorso Centri per l'Impiego della Regione Siciliana?

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Il Sindacato Cobas/Codir ha depositato al Tar Sicilia un ricorso con l’esplicita richiesta di annullamento del bando di concorso sui Centri per l’Impiego, che ha visto arrivare ben 200.000 istanze nel periodo di validità del Bando. Le ragioni della richiesta del Sindacato appaiono subito chiare: tutelare le aspettative di progressione di carriera del personale già dipendente della Regione Siciliana.

I motivi del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia

1) Preventiva allocazione dei dipendenti già in essere

Come si legge dalla lettera integrale del Ricorso al TAR Sicilia presentato dallo studio legale associato Dalfino e Scibetta, di Palermo (clicca qui per visionare le 32 pagine), oggi in attesa di prima udienza, si evince chiaramente, a pagina 9, che le motivazioni sono le seguenti:

“Violazione e falsa applicazione dell’art. 6 del d. lgs. 165/2001, dell’art. 6 ter del d. lgs. 165/2001, dell’art. 35 del d. lgs 165/2001, dell’art. 22, comma 15, d.lgs 75/2017 e dell’art. 52, comma 1-bis, d.lgs 165/2001 (come novellato dal d.l. 80/2021) in quanto è stato indetto un concorso pubblico per l’assunzione di personale esterno senza una preventiva ricognizione tra i dipendenti già inseriti in organico dell’esistenza dei profili professionali richiesti.”

[ … ]

Nonostante l’esplicito richiamo al Testo Unico Pubblico Impiego ed ai piani dei fabbisogni di personale approvati dalla Giunta Regionale, non risulta individuabile alcuna preventiva ricognizione dei profili professionali dei dipendenti già inseriti in organico né la conseguente corretta individuazione dei profili professionali mancanti, da reperire sul mercato del lavoro. Il comparto della Regione Sicilia non è organizzato per profili professionali, ma per categorie; pertanto, in assenza di una preventiva ricognizione ad hoc che individui le professionalità ed esperienze dei dipendenti, non è possibile affermare il fabbisogno di figure professionali ed avviare il reperimento delle stesse all’esterno.

[ … ]

A riconferma di ciò si evidenzia come sia la Delibera della Giunta Regionale n. 551 del 27/11/2020 che la successiva DGR n° 255 del 17/6/2021, con cui è stato approvato l’adeguamento del “Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale (PTFP) 2020-2022 della Regione Siciliana” nonostante il richiamo all’art. 6 del D. Lgs 165/2001, non rendano conto di alcun accertamento inerente le figure professionali disponibili all’interno del comparto né dispongano alcunché in merito a successive ricognizioni per il reperimento di soggetti idonei a soddisfare le esigenze emergenti dal nuovo piano triennale.

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Dunque, nella sostanza, il ricorso nasce dalla mancata ricognizione dei profili professionali dei dipendenti già in forza alla Regione Siciliana. In altri termini, la Regione Siciliana ha indetto un concorso per assumere nuovo personale, senza aver prima “considerato” una possibile riallocazione dei dipendenti già in essere presso l’Amministrazione Siciliana.

2) Riserva 30% dei dipendenti interni

A ciò si aggiunge il tema della riserva del 30% dei dipendenti interni. Difatti a pagina 18 del testo integrale del ricorso presentato al TAR Sicilia, troviamo tastualmente:

In virtù della citata normativa, fino al termine dell’anno 2022 le pubbliche amministrazioni possono attivare, nei limiti delle vigenti facoltà assunzionali e quindi entro i confini dei rispettivi piani triennali di fabbisogno personale, delle procedure selettive riservate ai propri dipendenti per coprire fino al 30 per cento dei posti previsti nei piani dei fabbisogni come nuove assunzioni consentite per la relativa area o categoria. Solo in esito allo svolgimento di tali selezioni, le Amministrazioni potranno bandire concorsi per l’assunzione di soggetti esterni al fine di coprire i posti individuati dai piani ovviamente ridotti della corrispondente percentuale di riserva.

[ … ]

La Regione Siciliana non ha tenuto alcun conto della citata normativa e, pur rientrando nell’ambito temporale di vigenza della stessa, ha illegittimamente messo a concorso tutti i posti disponibili come risultanti dai piani di fabbisogno personale approvati dalla Giunta Regionale. Un simile operato lede gravemente il diritto dei lavoratori già assunti che, essendo in possesso dei requisiti professionali idonei, hanno diritto a vedere tutelato il proprio interesse legittimo alla progressione verticale e ad accedere alle citate selezioni riservate (id est: concorsi riservati) fino alla copertura del 30% dei posti risultanti vacanti per stessa ammissione della Amministrazione regionale.

Queste sono le motivazioni adottate dal Sindacato COBAS-CODIR e la conseguente richiesta al TAR di annullamento del Concorso Centri Impiego Sicilia.

Il ricorso, presentato dallo studio legale associato Dalfino e Scibetta, di Palermo, è stato iscritto al ruolo del Tribunale con numero 415/2022/2.

Si è in attesa della fissazione della prima udienza.

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